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venerdì 16 dicembre 2011

ANCORA I PENSIERI DI EVA, SCRITTI DENTRO LE FERITE.
                   INCHIOSTRO  NERO SULLA CARNE VIVA
SOGNI DI LEGNO CHE SCRICCHIOLA SOTTO I PIEDI,
DI PAROLE CHE AVANZANO NELL'ARIA, TRA LE TESTE DI MUTI VOLTI, OCCHI E BOCCHE...
FINO IN FONDO AL CIELO.
Tormentata dal lungo inverno che si affaccia nel cervello...il vento secco che crepa la pelle, il gelo che spegne gli occhi, le emozioni che si fondono ad amari presagi...


Qui dove non c'è il respiro, dove l'odore dell'incenso ti avvolge e l'oro tutto intorno ti brucia gli occhi e l'unica scelta di Eva è cercare dentro il cuore l'ultima speranza di una vittoria silenziosa, ferma  e senza sorriso

giovedì 3 novembre 2011

Riaffiora sulle labbra di Eva lo squarcio violento di emozioni incatenate, la sensazione ruvida di mani che scivolano sulla pelle, lenti riflessi argentei di immagini distorte..e in mezzo al profumo di pioggia, alle luci gialle dei lampioni, al verde umido di prati di città, Eva racconta di fate e castelli, di belle imprigionate, di coraggiosi cavalieri che uccideranno draghi fumosi.

Eva si sfrega gli occhi bagnati da lacrime antiche, riaccende le candele spente, affila i coltelli, si veste con l'antica armatura...

Ritornano le labbra rosse, il volto scavato, le  nocche arrossate e le crepe al cuore....sciami neri di mosche silenziose.

sabato 17 settembre 2011

Eva calpesta le sue certezze, accartoccia strati di consapevolezza, soffia via polvere di speranze...eppure vive, sogna di tornare verso il cielo azzurro e in fondo sa che anche questa volta riuscirà a farlo..quella strana inquietudine del dover ricominciare tutto, un'altra volta, con la solita durata incerta, fino al prossimo abisso, fino al prossimo sospiro mozzato...


Eva e il rumore di pietre che rotolano, scendono verso valle, inarrestabile grigio e verde.
Verde
come i tuoi occhi.

domenica 12 giugno 2011

quando anche i rifugi mentali finiscono ci troviamo di fronte a realtà peggiori di quelle che immaginavamo..e li non bastano parole di conforto o pensieri morbidi per convincerci che le cose stanno diversamente...la verità è che muoversi sul terreno insidioso del proprio io ci mette a nudo..come la roccia dove non hai appigli, gesti disperati per raccogliere la scaglia che ci porterà in salvo, al prossimo chiodo.


Anche la corteccia più forte ha le sue crepe..e io scopro che  l'idea di passeggiare sola nel freddo inverno un po mi fa paura...anche se in fondo so di aver sentito molto più freddo in passato..ma quando abitui il tuo cuore a un denso e fumoso galleggiare, tutto improvvisamente appare diverso e ostile..

si diventa piu fragili e si diventa più forti...io vorrei solo perdermi in questo mare di inquietudine e non riemergere piu...

sabato 28 maggio 2011

E' la storia che si ripete, è l'essenza che esce dal profondo. Un nuovo mondo all'orizzonte e vecchie tempeste che si accumulano nel cielo.

Il silenzio di parole sempre più dense, suoni sempre uguali che colpiscono e feriscono il cuore, negli stessi punti, nelle stesse crepe, negli stessi tagli antichi.
Una nuova percezione del vuoto, nuove radici che cercano terra...invano.
Parole importanti come sigilli di cera, recita di poesie che ingabbiano il cuore...e poi

Eva nell'ombra, silenziosa e bellissima, con le labbra rosso fuoco.
E' una guerriera antica e forte, indomita. E' colei che guida la tua mano verso il sangue, verso gli occhi che si dilatano di paura.
E' colei che ti accarezza il volto, che culla il tuo corpo nelle fredde notti di cocente solitudine.
E' colei che ti sussurra che anche questa volta non ce la farai, non riuscirai a salvarti da te stesso.