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venerdì 24 dicembre 2010

Profodamente blu

Bentornata Eva, bentornata al blu della notte densa che riempie il cielo. Sulle dita sottili che lasciano scivolare le parole fuori di te brilla smalto nero che riservi per le parole più dure che conosci, per i momenti più duri da scalfire, scheggiare.
Hai trovato dentro te una ragione per fuggire alle nuvole nere che incombono sulla tua testa, hai deciso che la direzione da prendere ti portava fuori dal mondo, niente di più dolce e amaro, bella Eva...gli occhi che non si chiudono più, neanche di fronte alle immagini che si sgretolano, neanche davanti agli incubi che ti accarezzano il volto pallido..nessuno scudo a difesa del tuo cuore, nessun filtro ai tuoi pensieri più cupi.

Sdraiata tra i tuoi fiori recisi, tra i petali caduti, tra le foglie che stropicci tra le mani e accartocci come fogli di carta consumati..sorridi e piangi dentro ai tuoi vestiti viola, pettini argento nei capelli, labbra rosse e occhi nocciola: la porta per il tuo cervello caotico.


domenica 12 settembre 2010

Pensieri sparsi in una giornata dai colori incerti, fatta di squarci di luce verticale che si infrangono sulla terra fradicia.
Eva e il suo amore perfetto, il cuore che batte tra le mani, i respiri che non smettono di emozionarla.
Eva e i suoi lunghi pensieri, mani fra i capelli, parole sulle labbra carminio...

mercoledì 25 agosto 2010

pensieri come fili d'argento, sottilissimi, attorcigliati, fitti, lucenti...Eva vorrebbe parlare, vorrebbe chiedere..ma le sue labbra restano chiuse, non hanno il coraggio di dire, di sussurrare..non ha voglia di ascoltare, di sentire storie già scritte e cancellate...cancellate per lasciare bianche le pagine dei suoi giorni, dei suoi luoghi, dei suoi pensieri...Eva non può scegliere, può vivere solo cosi, in mezzo al bianco, lo stesso di una bufera di neve sulle cime delle montagne..che abbaglia gli occhi, che disorienta sull'orlo del precipizio, che ti graffia la pelle..Eva che le domande ce le ha negli occhi, nei gesti, nelle lacrime che non vedi...

domenica 8 agosto 2010

Con gli occhi lucidi di pianto, dita bianche, disidratate e quello sguardo sgomento di chi ha perso ogni sicurezza, ogni aggancio alla propria vita..un giono Eva in cima al mondo ma in fondo al cuore...i sogni spezzati agli angoli che si fanno aguzzi e taglienti..Eva e tutto quello che rifiuta, che ingoia a forza chiudendo gli occhi...le nocche rosse, segnate dallo sforzo di chi non vuole guardarsi allo specchio...e una macchina che corre veloce sull'asfalto, radio accesa, profumo di caramelle..Eva che aspetta e riempie fogli bianchi...Eva che traccia linee immaginarie nel cielo sopra di lei, sussurrando di possibili destini..

domenica 11 luglio 2010

...Una sera di pioggia ghiacciata, Eva si toglie i fili d'erba dai capelli...lui è la, sullo sfondo, con gli occhi inchiodati su di lei, sulle sue mani, sulla sua bocca riflessa nello specchio, sui suoi occhi scuri.
Eva che si immerge nella nostalgia, che parla con le ombre, che rilegge i suoi fogli scritti fitti, inchiostro che si appiccica alle dita.
Un giorno i suoi occhi vedranno solo il verde che tanto ama, il grigio che potrà toccare, tenere sotto le sue dita, il blu da raccogliere nei suoi occhi...e lui sopra tutto, nei suoi pensieri, nei suoi sorrisi, sulle sue braccia, le sue gambe, i suoi fianchi...
Una finestra aperta e la pioggia che entra..Eva si affaccia, il viso è rigato dalla pioggia, le orecchie piene dei rombi dei tuoni, le porte sbattono e la strada resta in silenzio...e ancora una volta raccoglie le mani, come per pregare, le porta al petto, le stringe forte, senza parlare...lui è ancora lì e non smette di fissarla, uno sguardo che assomiglia ad una richiesta..."resta con me dolce Eva..sono qui per portarti via e non abbandonarti mai..."

sabato 19 giugno 2010

Quelle stesse note, ripetute all'infinito, sempre più forti, sempre più penetranti. Bella Eva che racconti i tuoi sogni seduta sulla sabbia riscaldata dal sole estivo,dove volano i tuoi pensieri?
Cosa vedi nell'orizzonte blu?
Il vento, che scompiglia i tuoi lunghi capelli imbionditi dal sole, ti porta lontano..lontano da me, dalla vita grigia, dai ritmi frenetici del tuo cuore, dai bisbigli velenosi che vorrebbero zittire la tua voce argentina...
Vieni qui dolce Eva, lascia che prenda la tua mano nella mia, lascia che le tue lunghe dita affusolate si stringano alle mie, lascia che il tuo viso pallido si arrossi accanto al mio, lascia che il mio cuore ti parli.


Eva, le tue barricate, i tuoi muri di silenzio, i nodi del tuo cuore...fai sparire tutto con i tuoi occhi nei miei.

venerdì 18 giugno 2010

Non ti ho più tolto gli occhi di dosso...non ho indietreggiato lungo il sentiero che tortuoso si inerpicava verso i tuoi luoghi. Un cammino fatto di sospiri, di pensieri densi , di rumori attutiti ... mi osservavi mentre ti raggiungevo, mentre con gli occhi stanchi diminuivo le distanze tra di noi..e poi il temporale, l'odore forte dell'erba inzuppata, i miei capelli fradici, le mani fredde che non riuscivano piu a stringerti...Eva, mia adorata, ti ho dovuta abbandonare quando mi trovavo a un passo da te...è il destino crudele che il tempo ci ha riservato...divisi dalle stesse ferite, innamorati delle stesse sensazioni...Hai tenuto il mio viso tra le tue mani, hai baciato le mie labbra rosse, mi hai guardato con i tuoi occhi grandi e profondi...e poi siamo andati in frantumi, come un cristallo fragilissimo, come il cuore pieno di rabbia che ti esce dal petto, come i nostri ricordi sulla musica di malinconici violini.

mercoledì 9 giugno 2010

il rifugio delle parole

Eva ascolta attenta discorsi e frasi..medita su ogni piccola emozione che le provocano, sbuccia le parole per trovarne il loro significato profondo...i suoni che si compongono sgraziati, le voci troppo alte, desiderose di sovrastare il mormorio che incessantemente avvolge persone e luoghi...perché i luoghi parlano per Eva...parla la sua libreria piena di grandi libri di fiabe, di romanzi, di poesie....i dorsi consumati, schiariti dal sole, bagnati dalla pioggia, profumati dall'erba di un prato...parla la sua strada di casa, percorsa centinaia di volte, il marciapiede crepato, la città sullo sfondo, i passi veloci mentre si affretta a finire una frase, ad arrivare a un punto.
Eva che non guarda più i suoi polsi, Eva che riaccende una luce alla volta dentro di sé, Eva che raccoglie i colori di paesaggi immobili, li mescola, li stravolge.
Eva e una scia di stelle incancellabile che luccica nella notte.

domenica 30 maggio 2010


Equilibri precari che restano fra le punta delle dita. Fragili dubbi che si insinuano come crepe quasi impercettibili alla vista..indossa quel fagottino blu con un fiocco proprio sotto l'ombelico, spalle nude, lucide, abbronzate da un pallido sole di città..ritornano quegli occhi..gli occhi di Eva bambina, le labbra socchiuse, il respiro lento, come oppresso da un cuore troppo grande, da sensazioni che come lame fendono la carne.
Eva e il fuoco, Eva e la cera delle candela, Eva e l'inchiostro rosso per imbrattare fogli bianchi e ruvidi...le mani che camminano sulla schiena, dita affusolate che sfiorano occhi verdi e labbra carminio...Eva e la paura di diventare grande, di non entrare nei vestiti, di non poter gridare fuori da se stessa..
Nuvole di capelli spettinati, briciole di biondo che fanno capolino...come i fili usati dalle fate per guarire un dolore, un cuore, una mente...
Eva guarisce e si ammala, torna a galla, annaspa e poi fiorisce..come le rose bianche e rosse di un rosaio tutto suo...come i fiori recisi regalati dal suo cuore...fuori e dentro di lei.



venerdì 21 maggio 2010

Scrittura densa, senza interruzioni, vuoti di pensiero, baratri di speranze. L'arte di racchiudere scaglie di emozioni, paesaggi di suoni e silenzi irreali.China su vuote pagine di intuizioni, di gesti lenti, di legami che improvvisamente diventano fortissimi. Come aprire improvvisamente gli occhi su quello che sei, territorio interiore.
E' intermittente la mia capacità di realizzare quello che sono davvero e chiudo gli occhi per poi risvegliarmi improvvisamente...come se i miei occhi percepissero vivide immagini che porto dentro ma che restano immobili, incapaci di parlare sino a quando un mio gesto leggero le rende animate. Nella notte di me stessa cerco un bagliore, qualcosa che mi indichi quale stella seguire, quale cielo osservare..

domenica 16 maggio 2010

L'età ci copre come la pioggerella

L'età ci copre come la pioggerella,
interminabile e arido è il tempo,
una piuma di sale tocca il tuo volto,
un gocciolio ha consumato il mio vestito:

il tempo non distingue tra le mie mani
o un volo d'arance nelle tue:
morde con neve e piccone la vita:
la tua vita che è la vita mia.

La vita mia che ti ho donato si riempie
d'anni, come il volume di un grappolo.
Ritorneranno le uve alla terra.

E persino là sotto il tempo continua ad esistere,
ad aspettare, a piovere sulla polvere,
avido di cancellare persino l'assenza.

P. Neruda

Inquietudine da luci spente - parte prima -

Scriveva dappertutto: sui muri della stanza, su pezzi di carta strappata, sulle copertine dei libri, su quaderni bianchi densi di aspettative.
Aveva delle manie: la firma perfetta, disegni per coprire parole o frasi che rilette non le piacevano più, frasi famose per i buchi di ispirazione. Eva aveva lunghe dita da pianista, occhi nocciola dallo sguardo inquieto, lunghi capelli castani dove faceva capolino un ciuffo biondo vivo.
Scriveva perché non parlava: bastavano i suoi occhi.. gli occhi più tristi che abbia mai visto. Tutto parlava tranne quelle labbra che restavano chiuse o si serravano alla prima domanda.
Quando era piccola e la febbre la teneva inchiodata al letto immaginava scene teatrali: mimava la sua morte. Puntualmente quando qualcuno rientrava a casa, si buttava a terra, faccia al pavimento, respiro lentissimo...e puntualmente passava cosi tanto tempo prima che qualcuno aprisse la porta che finiva per addormentarsi.
Eva è cresciuta leggendo ogni genere di libro, sottolineava, anneriva, scriveva a matita le sue impressioni. Eva scriveva temi sui profumi tra i banchi di scuola, disegnava alberi con rami simili a braccia, le foglie erano le mani: ad ognuna il suo pugnale gocciolante. Ha scoperto il senso di colpa e la smania per la perfezione troppo presto, il suo corpo e il suo cuore ne hanno subito le conseguenze...