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sabato 19 giugno 2010

Quelle stesse note, ripetute all'infinito, sempre più forti, sempre più penetranti. Bella Eva che racconti i tuoi sogni seduta sulla sabbia riscaldata dal sole estivo,dove volano i tuoi pensieri?
Cosa vedi nell'orizzonte blu?
Il vento, che scompiglia i tuoi lunghi capelli imbionditi dal sole, ti porta lontano..lontano da me, dalla vita grigia, dai ritmi frenetici del tuo cuore, dai bisbigli velenosi che vorrebbero zittire la tua voce argentina...
Vieni qui dolce Eva, lascia che prenda la tua mano nella mia, lascia che le tue lunghe dita affusolate si stringano alle mie, lascia che il tuo viso pallido si arrossi accanto al mio, lascia che il mio cuore ti parli.


Eva, le tue barricate, i tuoi muri di silenzio, i nodi del tuo cuore...fai sparire tutto con i tuoi occhi nei miei.

venerdì 18 giugno 2010

Non ti ho più tolto gli occhi di dosso...non ho indietreggiato lungo il sentiero che tortuoso si inerpicava verso i tuoi luoghi. Un cammino fatto di sospiri, di pensieri densi , di rumori attutiti ... mi osservavi mentre ti raggiungevo, mentre con gli occhi stanchi diminuivo le distanze tra di noi..e poi il temporale, l'odore forte dell'erba inzuppata, i miei capelli fradici, le mani fredde che non riuscivano piu a stringerti...Eva, mia adorata, ti ho dovuta abbandonare quando mi trovavo a un passo da te...è il destino crudele che il tempo ci ha riservato...divisi dalle stesse ferite, innamorati delle stesse sensazioni...Hai tenuto il mio viso tra le tue mani, hai baciato le mie labbra rosse, mi hai guardato con i tuoi occhi grandi e profondi...e poi siamo andati in frantumi, come un cristallo fragilissimo, come il cuore pieno di rabbia che ti esce dal petto, come i nostri ricordi sulla musica di malinconici violini.

mercoledì 9 giugno 2010

il rifugio delle parole

Eva ascolta attenta discorsi e frasi..medita su ogni piccola emozione che le provocano, sbuccia le parole per trovarne il loro significato profondo...i suoni che si compongono sgraziati, le voci troppo alte, desiderose di sovrastare il mormorio che incessantemente avvolge persone e luoghi...perché i luoghi parlano per Eva...parla la sua libreria piena di grandi libri di fiabe, di romanzi, di poesie....i dorsi consumati, schiariti dal sole, bagnati dalla pioggia, profumati dall'erba di un prato...parla la sua strada di casa, percorsa centinaia di volte, il marciapiede crepato, la città sullo sfondo, i passi veloci mentre si affretta a finire una frase, ad arrivare a un punto.
Eva che non guarda più i suoi polsi, Eva che riaccende una luce alla volta dentro di sé, Eva che raccoglie i colori di paesaggi immobili, li mescola, li stravolge.
Eva e una scia di stelle incancellabile che luccica nella notte.